“Ricordo ogni istante di quell’ascesa, ogni attimo di fatica, immerso in un mare di nuvole che non consentiva di vedere a un palmo dal naso. Incerto sul cammino da percorrere, disorientato da tanta neve, magica e beffarda allo stesso tempo. Ma dentro di me sognavo di volarci sopra, di superare ogni ostacolo, ogni difficoltà, pur di apprezzare quel tramonto nell’assordante silenzio della montagna. Dove, oltre al crepitio della neve sotto l’incedere dei miei passi, c’era solo un rumore, quello dei miei pensieri. E poi giunto lassù, stremato, una meravigliosa distesa di nuvole che danzava veloce spinta dal vento, le cime imponenti illuminate dalla luce di un tramonto tanto bello quanto timido, quasi timoroso di abbassare ancora una volta il sipario sul finire della ennesima giornata. E tu, che ti sei fatta spazio dentro di me sin dal primo passo, che non hai voluto lasciarmi da solo tra quelle nuvole, per tenermi ancora una vota la mano, anche lassù. E sussurrarmi a bassa voce, ti va di guardarlo insieme?”